Mercoledì potremmo svegliarci in un episodio di Twilight Zone

31 10 2008

[QUESTO POST SI LEGGE, RIFLETTENDO, ASCOLTANDO: MAD WORLD di Michael Andrews]

Certo,  è strano. Il mondo, teoricamente, potrebbe cambiare nel giro di poche ore.

Mercoledì mattina, quando si conosceranno gli esiti delle elezioni presidenziali USA, l’Occidente stesso (o almeno quello che noi definiamo tale) potrebbe avere una faccia del tutto nuova agli occhi del resto del mondo. Basterebbe qualche ora di seggi aperti, un risultato favorevole per uno dei due candidati, qualche dichiarazione di rito e, d’un tratto, un Paese sino ad oggi (per colpa di alcune scellerate scelte politiche) disallineato nei fatti dai grandi principi democratici che lo sottendono, ritorna alla casella iniziale.

Inquietante come movimenti terroristici partecipino al dibattito politico proponendo endorsement più o meno chiari e diretti. Ma altresì inquietante pensare come basti il risultato di un’elezione per cambiare il mondo.

Perchè credo che lo cambierà. In un senso o nell’altro. E potremmo ritrovarci a vivere in un episodio di Twilight Zone (Ai confini della realtà), dove bastava attraversare una porta per ritrovarsi in un mondo al contrario.

Ne vedremo delle belle. E ovviamente ne parleremo qui, anche se non si tratta propriamente di viaggi. Anzi, no. Si tratta anche di questo, perchè da tempo ormai, abbiamo modificato il nostro modo di viaggiare in base alla sicurezza.

Vedremo. Intanto restiamo a guardare…

Antonio

Abitanti dell'isola Taquile

Isola Taquile (Perù)





Colorare una città

29 10 2008

[CON QUESTO POST SI ASCOLTA: THE CITY di Joe Purdy,]….vi aspettavate Grazie Roma o Roma capoccia, eh?

[proposta musicale alternativa: WHEN IN ROME dei Nickel Creek]

 

Qui a Roma non tira una bella aria ultimamente. Cortei, manifestazioni, oggi scontri violenti. Gente perennemente nervosa, traffico spesso in tilt. Insomma, non il posto più piacevole del mondo ultimamente.

Rahda, commentando un mio post, dice che noi italiani, spesso, scioperiamo anche per dare colore alle nostre città. Mi ha fatto sorridere perche’ mi ha ricordato un amico napoletano trasferitosi a Strasburgo. Dopo qualche mese, abbastanza depresso, mi ha chiamato dicendo che si annoiava terribilmente….perchè in auto, nel traffico, non succedeva mai nulla. 🙂

Tutto è relativo, insomma.

E per quanto riguarda il colore delle città….beh, io preferisco questo (anche se disapprovo quel gesto):

 

La fontana di Trevi rossa

La fontana di Trevi rossa

 

E questa è la Roma che mi piace….

La Roma dei giocolieri di (e da) strada:

 

Artista di e da strada

Artista di e da strada

 

 

 

 

 

E quella delle icone:

 

Pantheon

Pantheon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

piazza del Pantheon

piazza del Pantheon

 

 

 

 

E la Roma della quotidianità:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bene, vi ho abboffato di foto anche oggi 🙂

Buona serata a tutti,

Antonio





Shoes for the Hopeless

27 10 2008

Venghino signore! Venghino! 🙂

Quando si parla di scarpe so che accorrete facilmente. Mi riferisco ad almeno un PAIO (appunto) di voi (felini, valigie, etc…).

Segnalo questo nuovo video di Brett Dennen che farà proprio al caso vostro.

ciao ciao,

Antonio





Altro giro altro salto

26 10 2008

 

il trampolino della piscina del Kursal ad Ostia

il trampolino della piscina del Kursal ad Ostia

[QUESTO BREVE POST DOMENICALE SI LEGGE SALTANDO E ASCOLTANDO: JUMP dei Van Halen, ovviamente]

 

 

Jump

Jump

 

 

Un altro jumper si è unito alla comunity!

Una passeggiata al mare ieri, ad Ostia. Speravo di uscire in barca a vela ma il vento si è fatto attendere. Ne abbiamo approfittato per vedere da vicino quello che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi: il maestoso trampolino del mitico stabilimento Kursal. Nota meta turistica negli anni 50 ed immortalato in innumerevoli film in bianco e nero. Ma il trampolino è a colori. Sgargianti.

Ed è un piacere….saltarci!!!! 😉

Antonio

PS se vi capita, andate a vederlo. E’ impressionante





Corteo nel centro di Roma

23 10 2008

Certe volte sembra che lo faccia apposta ma giuro che questa volta non è così. Avevo portato la macchina in ufficio per fare delle foto a degli amici. Uscendo, sono rimasto bloccato nel traffico a piazza Venezia. Stava passando la manifestazione studentesca della quale tutti ormai sapete/sappiamo.

Non si poteva ovviamente passare. Quindi ho mollato la moto in maniera piuttosto fortunosa, ho preso la macchina fotografica ed ho fatto alcuni scatti. 

E’ stato interessante vedere confluire diversi affluenti in un unico fiume. Agli studenti, si sono uniti manifestanti eterogenei (chi contro la privatizzazione dei canili ed addirittura un’associazione “Madri per Roma città aperta!).

Un corteo tranquillo, colorito, che ha attraversato il centro e piazza Argentina. L’ho lasciato nei pressi del Senato, perchè nel frattempo la strada si era liberata.

Cliccate sulla foto per accedere ad una piccola gallery che ho preparato al volo poco fa.

Antonio





“Tutti gli americani sono eccentrici”: ecco la mappa che lo prova

22 10 2008

[QUESTO POST NON PUO’ ESSERE LETTO SENZA ASCOLTARE UN CLASSICO RAG: ECCENTRIC RAG di Bailey Buster]

Chi conosce un po’ gli Stati Uniti lo sa bene. Gli stessi americani si definiscono “eccentrici”, weird. E’ una cultura che incoraggia la diversità, e si fonda splendidamente su di essa (salvo incappare in incredibili contraddizioni, ma questa è un’altra storia).

Ho scovato questa mappa:

 

La mappa delle eccentricità USA

La mappa delle eccentricità USA

 

Finalmente. Se ne sentiva davvero il bisogno. Adesso sappiamo ( o meglio, ne abbiamo conferma) che la California e la Florida sono gli Stati più eccentrici, più zuzzurelloni. Quello che sorprende, è vedere alti in classifica Stati come il Wiskonsin o Washington (quello di Seattle, per intenderci, dove più che in qualunque parte del mondo).

La carta si riferisce al numero delle manifestazioni, per così dire, “particolari”. Fiere singolari, feste fuori dal comune e così via.

Sicuramente ci terrete ad essere aggiornati sul calendario delle manifestazioni, nel caso doveste passare da quelle parti. Cominciate dunque a fare un po’ di spazio nei vostri calendari e segnatevi i primi:

√ dal 31 ottobre al 2 novembre 2008 a Bridgeville e dintorni, Delaware: World Championship Punkin Chunkin . Il nome la dice lunga, e non svelo oltre. Mi limito a riportare qui l’inno del campionato! Splendido, imperdibile, andiamoci tutti insieme…

It was the end of October, the beginning of November.
The air was cold and clear and I said, Boys listen here,
I think I can make a punkin fly.
John said, Cannot. I said, Can too.
So we put that punkin in a bucket, swung around, away it flew.
John said, No fair. We said, Hell, it’s in the air.
So the challenge was made and the gauntlet was laid
To build a machine to power a punkin through the air.
John said, Springs are the way to go. Bill said, I don’t believe so.
It’s Punkin Chunkin time again.
Come on, all you neighbors and friends.
I’ll show you how to make a punkin fly … rain, snow or blow.
Them punkins are gonna go!

Ancora:

√ 1-2 novembre ad Abbeiville, Louisiana: la Festa della Frittata Gigante! 5000 uove di leggerezza…. Sarei curioso di vedere come la girano. E pensare che recentemente io ho fatto una frittata buttando in padella due  uova intere e ne è venuto fuori un tale pasticcio… 😉

 

E per finire (ma solo per oggi)….

√ il 15 novembre a Salley, South Carolina: il Chitlin’ Strut Festival! 

Leggo che nasce nel 1966, dall’iniziativa dell’allora sindaco di questa ridente cittadina, alle prese con la penuria di fondi per allestire le luminarie natalizie.

Scena: tutti nella sala municipale a discutere. Mumble, mumble, mumble. Idea: facciamo un festival culinario di ciò che di più buono ed appetitoso abbiamo! I resti del maiale! i Chutlin, appunto. Orecchie, interiora, lingua, trippa, zampa, muso, etc…

Ed è così che ogni anno, tra birra, musica country ed interiora di maiale, i nostri amici di SAlley indossano graziosi cappellini rosa e finanziano le loro feste natalizie.

E pensare che domenica io vado giusto alla sagra delle castagne di Segni…

🙂

Antonio





Yotel! E siamo tutti Tom Hanks

21 10 2008

[CON QUESTO POST SI ASCOLTA, AL VOLO: AIRPORT DISCO degli Athlete]

 

Chi non ricorda Tom Hanks in The Terminal? E chi, tra di noi, almeno una volta nella vita (almeno chi ha la sventura di passare ore negli aeroporti) non ha avuto un senso di…familiarità con gli aeroporti. Quasi maggiore di quel che si prova a casa propria?

Mai avuto voglia di dormire nel terminal? Passare una notte vicini al Gate preferito? E magari fare colazione al bar delle partenze internazionali?

Beh, ho trovato quello che fa per voi (ok, noi): YOTEL!

 

Dopo Londra, hanno da poco aperto delle…stanze…nell’aeroporto Schipol di Amsterdam. Poco meno di 50 euro per passare alcune ore (ebbene sì….è un moderno albergo ad ore) in una comoda stanzetta che ricorda i capsule hotels giapponesi, con tutte le comodità tra cui Internet.

Pare non ci siano limiti alle persone che possono occupare la stanza. Quindi, se siete in vena di risparmi…l’unico limite è la fisica! 

In effetti l’idea è molto carina, ammettiamolo. Quando si perder un volo e si deve in ogni caso aspettare parecchie ore, è molto meglio stendersi e dormire un po’ in santa pace piuttosto che essere sommersi dai neon del terminal e dagli annunci in airport-english (prima o poi dovremmo parlare anche di questa nuova lingua, non credete?).

Buon Yotel a tutti,

Antonio





Non si vive di solo Starbucks

21 10 2008

[CON QUESTO POST SI ASCOLTA, SEDUTI IN POLTRONA, QUESTA CHICCHA: STARBUCKS BLUES di Papa Joe Grappa]

Da qualche giorno, grazie alla Donna con la valigia, si sta parlando di viaggi, caffe’, bar e tutto quanto rappresenta una pausa ristoratrice durante un viaggio (anche solo una passeggiata in centro per shopping).

Mi sembra di capire che QUASI tutti sono, più o meno, degli estimatori di Starbucks o equivalenti. Vale a dire la formula del caffè sorseggiato con calma in poltrona, magari navigando gratuitamente col proprio laptop, mentre si ascolta musica di Natale in sottofondo (e poi precipitarsi a comprare, alla cassa, qualche mug ed il cd della compilation ascoltata).

Mi sono informato un po’ in giro ed ho trovato questa simpatica classifica dei 21 migliori caffè negli USA (lista dalla quale sono stati esclusi volutamente alcuni campioni come Starbucks e Seattle Best).

La riporto in inglese perchè oggi non ho proprio tempo per tradurla…. Devo correre a prendere un caffè!

A

(ma quanto sono contento di aver trovato quella canzone!!!)

—–

The 21 Best Cups of Coffee in America

Jack's Stir Brew Coffee in Manhattan's West Village1. Jack’s Stir Brew – New York City – The not-so-secret to Jack’s success in creating the best cup of coffee in America is the patented stir brewing. Owner Jack Mazzalo invented and patented a machine that stirs the coffee grinds during the brewing process and that is the road less traveled and it makes all the difference. Every time I walk into the claustrophobic space in the West Village, the anticipation of the coffee staves off the panic attacks that usually run rampant upon entering tiny spaces. The coffee is that good.

2. Intelligentsia – Chicago – Intelligentsia has been keeping Chicagoans responsibly caffeinated since 1995 and now have a store in LA (a second one coming very soon) to go with the three outlets in Chicago. Known for direct trade and sustainable policies as much as the lovely brews, your soul will be as satisfied as your taste buds with every cup. 

3. Stumptown Coffee Roasters – Portland – Devotees are turned on by the hand-crafted taste made possible by small-batch roasting, super-fresh beans and French pressing. Like Intelligentsia, Stumptown’s way of life is based on sustainability not only on the farms but in their cafes. The hip surroundings at the cafe include a cupping room that can turn casual coffee drinkers into connoisseurs. 

4. Cafe Brazil – Dallas – The first Cafe Brazil opened with ten tables in 1991 and has grown to ten locations throughout the Metroplex keeping breakfasters and late-night post-partiers buzzed with delight. The Brazilian, Kenyan and Mexican coffee varieties are great, but it’s the flavored roasts that put butts in the seats. Coffee snobs may scoff, but the Snickerdoo (vanilla, almonds, cinnamon) can make a hard man humble.

5. Cafe du Monde – New Orleans – Literary romanticism is alive and well in the French Quarter at this legendary coffee stand. When you’re tasting the unique, bold flavor of coffee cut with chicory, it’s hard not to imagine what artistic endeavors have been inspired by the coffee cut with chicory, and of course the beignets.

6. Espresso Vivace – Seattle – In a town known for coffee, Espresso Vivace uses science in order to form a more perfect cup of coffee. They’ve spent years on R&D exploring every aspect of in the process of bean to brew including a specialized roasting process. Science may not sound sexy, but the proof is in the cup. 

7. 7-Eleven – National – Convenience store coffee isn’t normally at the top of “best of” lists, but it should be. The company takes coffee seriously providing several varieties each morning, four understandable sizes (small, medium, large and a 24oz. jumbo) and plenty of flavored syrups and creams for those so inclined. Plus, the prices are cheaper than the coffee chains and you can pick up snacks, cigarettes and condoms for those that are so inclined.

8. Busboys & Poets – Washington, D.C. – The unique name (inspired by Langston Hughes) lives up to the unique offerings (coffee, food, films, books, activism) served up at this unofficial community center in D.C. Patrons are encouraged to engage in social discourses and B&P is a certified B Corporation™ meeting environmental and accountability standards. As far as coffee, try the Bid Daddy (raw sugar, steamed milk and three shots of espresso) for a quicker, picker-upper.

9. Caffe Trieste – San Francisco – Papa Gianni was inspired by old-school Italian espresso techniques when he came to America and opened Caffe Trieste in the ’50s. The historical North Beach ‘Beat’ landmark was the first place to get espresso on the West Coast and the reputation has been solid ever since. If you can’t make it to Trieste in person, you can buy their coffee online, but you know it won’t taste the same, however, it should satisfy your fix.

10. 
Octane Coffee Bar & Lounge – Atlanta – In addition to the free Wi-Fi and exposed brick walls, this West Midtown spot brings in DJs and art shows for a hipper than hip vibe that makes the coffee taste that much better than bet. A fuel injection or a coffee coolant will get you where you need to go in the buzz department.

11. Gimme! Coffee – Brooklyn – The Brooklyn outpost of the Ithaca original has no drop off in quality and no foam, preferring to keep the flavor in the coffee.

12. Lamill Coffee Boutique – Los Angeles – Silver Lake is becoming a mecca for gourmet coffee and Lamill is one of the reasons to make a pilgrimage. Table-side coffee service is one of the handful of techniques you can choose and the variety of beans fulfills the boutique promise in the moniker. The decor is the best on this list.

13.
 Coffee Slingers – Oklahoma City – In their own words, Coffee Slingers (slang for baristas) is “the coffee coup battling lazy pervasive brown water.” Solid lattes, caps, house-made chai and 18-hour cold-brewed coffee are soldiers in their fight, and they’re winning.

14. Coffee to the People – San Francisco – Organic, fair trade and community are the descriptors you’d expect for a coffee shop in Haight-Ashbury.

15.
 MoKaBe’s – St. Louis – Funky coffee shop in the Lou is a popular grazing spot for term paperists, brunchers, vegans and porch fetishists.

16.
 El Diablo – Seattle – The festive colors in Seattle’s only Latin-style coffee shop is as invigorating as the enlightening power of the coffee. Go with a Cubano and you can’t go wrong.

17. 
Urth Caffe – Los Angeles – This West Hollywood institution serves their own organically grown coffee and provide unique blends like the licorice-infused Old Grandpa and signature lattes

18.
 Lucky’s Cafe – Cleveland – One of the points of the aspirational mission statement at this understated Cleveland cafe sums it up: “We will offer our customers an alternative to the mass produced ….” Mission accomplished.

19.
 Copper Star – Phoenix – Copper Star serves standard coffee drinks, hot and frozen. The locally roasted beans and neighborly service helps the standard transcend into the sublime.

20.
 Mugshots – Philadelphia – Another organic, fair trade, B Corporation™ coffee shop, Mugshots sits across from a prison, hence the name. If you’re particularly sluggish or want to treat your co-workers to some of the good stuff, get the “Coffee on the Move” in your choice of 96oz. at $14.95 or 160oz. for $22.95

21.
 Novo Coffee – Denver – Novo approaches coffee with the same philosophy as oeniphiles approach wine: understanding the varieties and origins of beans as well as manipulating different processes. The even describe their coffee like descriptions found on wine lists. The Gololcha has notes of “honey, toasted nuts, slight wild harar earth flavor, gentle and classic for the area.





Ragione ed idiozia del viaggiatore: un video ed una riflessione

20 10 2008

E’ inutile, ultimamente mi è presa così. Segnalo un altro video musicale. Sempre Brett Dennen, questa volta la sua canzone, forse, più bella: Ain’t No Reason.

Cosa la lega al tema del blog? Beh, alcune sue scene e la considerazione che forse quasi tutti coloro che hanno visitato paesi del terzo mondo si sono posti: quale sia la ragione della sofferenza di certe popolazioni ed il senso di colpa che ne deriva.

Perchè è inutile negarlo, tutti abbiamo provato senso di colpa nel vedere un bambino affamato che chiede l’elemosina o una terra arida che inutilmente una tribù cerca di coltivare. Senso di colpa unito all’idiozia tipica del turista medio. Per intenderci, quello che in un mercato andino tratta sul prezzo anche se si tratta di pochissimi centesimi (che possono fare la differenza per il venditore, ma per noi giusto il solletico).

O l’idiozia di chi ordina una pizza in una bettola sul lago Titicaca e poi si lamenta perchè manca l’acciuga (SO per certo che interverrà adesso e lo spero).

O ancora, l’idiozia di chi, in un piccolo tempio buddista thailandese, si inginocchia e simula di pregare Buddha chiedendo di farsi fotografare così.

Cose del genere ne abbiamo viste tutti e ci siamo tutti interrogati sulla ragione. Beh, forse….ain’t no reason.

🙂

Antonio

PS raccontatemi gli episodi di idiozia del viaggio in cui vi





Amazzonia e musica: un bel connubio

17 10 2008

Per la prima volta vi mostro un video molto carino. E’ il dietro le quinte di un video di due artisti che adoro, Brett Dennen e Jason Mraz, coinvolti in un’iniziativa a supporto della salvaguardia dell’Amazzonia.

La canzone è molto bella e l’iniziativa meritoria.

Ricordo l’Amazzonia. Ci andammo alcuni fa durante un viaggio in Perù. Raggiungemmo Iquitos, nell’Amazzonia peruviana; una cittadina molto affascinante, tra le poche al mondo non raggiungibili via terra ma unicamente via aereo o via fiume (il Rio delle Amazzoni). E’ il punto dove nasce proprio il Rio delle Amazzoni ed è anche il luogo dove Eiffel (sì, quello della Torre) inviò dei pezzi per costruire una…casa sul fiume! Alla Fitzcarraldo 🙂

Ricordo che andammo a pescare pirana in piroga e il ritorno fu burrascoso, perchè il fiume si “imbizzarrì” per il maltempo improssivo. E ricordo dei particolarissimi, ed unici, delfini rosa del Rio delle Amazzoni che saltavano vicino alla nostra piroga.

E soprattutto ricordo un bambino in una tribù che visitammo. Quando mi vide, si avvicinò portandomi il suo amichetto. Un bradipo… Ricordo i suoi occhi scuri e la sua, tutto sommato, serenità. Anzi, cancello il tutto sommato. Era felice perchè aveva tutto quello che gli occorreva.

Siamo noi a misurare la presunta povertà della gente in ragione di ciò che possediamo noi e che giudichiamo fondamentale. In fondo, basta un bradipo per essere felici.

Eccolo:

Buon fine settimana

Antonio