Cipro riflessa

16 10 2008

[QUESTO POST SI ASCOLTA PREVEDIBILMENTE CON: CYPRUS AVENUE di Van Morrison]

Non ho visto granchè di Cipro. Anzi, praticamente nulla. Ho lavorato sino al tardo pomeriggio. Dopodichè ho passeggiato lungo il mare (una giornata meravigliosa, calda, tramonto bellissimo) seguendo la direzione indicatami per raggiungere un sito archeologico particolare. Le rovine dell’antico regno del re Amathus. Incuriosito anche dal fatto che si tratta di rovine visitabili anche sott’acqua mi sono incamminato per una lunga passeggiata.

Passeggiata al tramonto

Passeggiata al tramonto

 

 

 

 

Purtroppo, arrivato a destinazione si era fatto già buio ed il sito era chiuso. Ho potuto scorgere qualcosa da lontano. E poichè era piuttosto rialzato su una piccola collinetta, sono riuscito ad adocchiare qualcosa solo grazie ad uno specchio stradale. 🙂 Eccolo:

 

 

Amathunta

Amathunta

Peccato davvero non visitarlo, ma anche la sola vista da questa ottica particolare ha evocato le suggestioni della nostra cultura e delle nostre radici. Ulivi e Magna Grecia. 🙂 

E a proposito di Magna Grecia, e per abbandonare il tono prosaico nel quale a volte indulgo, ho cenato in una piccola taverna (ma non del tutto autentica forse) in centro. Centro…oddio…qualcosa del genere.

Le citta’ cipriote ricordano quelle a me più familiari di Creta. Un’urbanizzazione scriteriata e spontanea. Case basse, locali forzatamente alla moda, con una concentrazione ben superiore a quella delle nostre “solite” capitali. Locali che sembrano essere stati ordinati su un catalogo, tanto sono perfetti ma uguali tra loro. E poi le rovine del Castro, il Castello dal quale partirono le prime Crociate; qualche negozio di souvenir; un paio di centri anziani ed un locale di tifosi della squadra locale.

La carne di agnello ed il formaggio di capra erano fantastici. Ma qui non si beve la raki, purtroppo. Ci vorrebbe Manolis…. Prima o poi vi parlerò di lui…

Domani si riparte. Buona odissea a me.

Antonio