Nella Terra dei Senza Terra….

20 07 2010

Vi segnalo il sito di Shoot 4 Change (la fatica che, come sapete, mi sta tenendo lontano da questi lidi…)

Ed in particolare il viaggio on the road di Gaia Squarci al seguito del fotografo (anch’egli S4Cer) Giulio Di Meo nella Terra dei Sem Terra. Ovvero il Maranhao, stato del Nord Est del Brasile, dove intere comunità di contadini, sfruttati dalle enormi multinazionali, hanno – negli anni – occupato vaste zone del Paese per costruirvi i loro insediamenti urbani.

Sono storie di povertà, di assenza di servizi, di lotte per il riconoscimento dei diritti civili, di lotte contro una natura violenta.

Insomma, è una storia di viaggio raccontata, on the road, e tra mille difficoltà, da Gaia sul nostro S4C.

Date un’occhiata….





Dal blog di un fotografo-viaggiatore

14 07 2010

Il noto fotografo-viaggiatore Antonio Politano gestisce ora un bel blog del National Geographic.

Vi segnalerò qui, di tanto in tanto, alcuni tra i post che maggiormente suscitano stimoli e riflessioni.

Comincio con il suo ultimo, relativo al rapporto tra fotografo-viaggiatore ed icone turistiche.

Voi cosa fate quando vi trovate davanti ad un luogo iper fotografato e che voi stessi avete già visto migliaia di volte in foto altrui? Scattate? Cercate un nuovo punto di vista? comprate una cartolina e risparmiate pellicola?

A





«O sorprendenti viaggiatori! Dite, che avete visto?»

3 02 2010

«O sorprendenti viaggiatori! Dite, che avete visto?»

Lo scriveva Baudelaire nella sua poesia “Il viaggio”. Ed è un po’ quello che spinge quasi tutti i blogger di viaggi. Raccontare i viaggi.

Adesso avete/abbiamo la possibilità di partecipare ad un nuovo concorso fotografico (organizzato dal CTS e dalla Società Geografica Italiana)   inviando un testo non più lungo di due classiche cartelle (3600 battute), accompagnato da un minimo di una a un massimo di cinque fotografie (formato jpg).

In palio, una borsa di studio per partecipare al Master in Comunicazione e Cultura del Viaggio organizzato dal Centro Studi CTS e Società Geografica Italiana, che verrà assegnata al racconto migliore tra quelli pervenuti entro il 28 febbraio 2010.

Per maggiori informazioni sul premio Passaggi, leggete qui il regolamento.

Per maggiori informazioni,invece,  sul Master in Comunicazione e Cultura del Viaggio, promosso dal Centro Studi CTS e da Società Geografica Italiana in collaborazione con la Scuola del Viaggio (un percorso per formare esperti nella comunicazione del viaggio, dal campo editoriale a quello turistico, con lezioni di scrittura, fotografia, letteratura, antropologia, geografia e una serie di uscite sul campo e di incontri con “testimoni privilegiati” tra cui giornalisti, fotografi, autori televisivi, editori, addetti ai lavori del settore turistico), potete saperne di più qui.

Antonio





Revirevinay taloha / Au bon vieux temps

9 12 2009

Una bella canzone malgascia per voi, oggi. Canta Erick Manana, tra ai più famosi cantautori del Madagascar.

Ricominciamo a viaggiare con la musica da queste parti. Buon ascolto…
Antonio





Volete diventare esperti in comunicazione e cultura del viaggio? Leggete qui…

6 12 2009

Lo ammetto, il titolo del post è piuttosto intrigante e ad effetto. Ma è proprio quello che un interessante Master promette… E visto che garantisce l’amico e grande fotografo e giornalista, Antonio Politano….Vi assicuro che sarà così.

Dall’incontro, infatti,  tra il Centro Studi CTS, la Società Geografica Italiana e il giornalista e fotografo Antonio Politano nasce il primo Master in “Comunicazione e Cultura del viaggio – Scrittura, Fotografia, Video, Web – Turismo e Media”. Il percorso si avvale inoltre della preziosa collaborazione del professor Claudio Visentin e della Scuola del Viaggio da lui presieduta.

Il percorso formativo interdisciplinare è volto a creare una figura innovativa che abbia la capacità di analizzare i motivi di interesse e attrattività di territori e culture, al fine – da una parte – di creare e comunicare profili di viaggio per l’industria del turismo, e – dall’altra – di raccontare il viaggio attraverso scrittura, fotografia, video, web anche per l’industria dei media.

Il Master, che partirà il 12 aprile, ha una durata di sei mesi, tre di aula e tre di stage. La fase d’aula è articolata in 300 ore + 100 ore per la realizzazione del project work. La didattica segue un modello di learning by doing (fortemente orientata al saper fare), prevede periodiche verifiche sui livelli di apprendimento, uscite sul campo ed esercitazioni pratiche con assistenza di esperti.

La figura professionale di “esperto in comunicazione e cultura del viaggio” potrà operare come: ideatore di profili di viaggio autoriali, fotografo e giornalista, destination & communication manager, copywriter inserito nelle organizzazioni turistiche, esperto di web marketing per la diffusione di contenuti turistici e culturali, autore di guide e racconti di viaggio, documentarista e programmista TV.

Il Master si avvarrà del supporto di partnership prestigiose come EDT Lonely Planet, Festival della Letteratura del Viaggio, Touring Editore, Turisti per caso, Corbis, Vallardi, Kel 12, Viaggi dell’Elefante; e del contributo formativo di alcuni tra i più importanti esperti del settore e testimonial d’eccezione come Fulco Pratesi (giornalista, presidente onorario del WWF Italia), Patrizio Roversi (autore e conduttore televisivo, Turisti per caso), Stefano Malatesta (giornalista e scrittore, La Repubblica), Giuseppe Cederna (attore e scrittore).

Per partecipare alle prove di selezione che si svolgeranno a partire dal 16 dicembre è necessario inviare il curriculum vitae all’indirizzo reportage@centrostudicts.it.

Per maggiori informazioni sul Master: www.centrostudicts.it

Contatti

Centro Studi CTS

Via Albalonga 3 – 00183 Roma
Tel: 06-64960387
E-mail: reportage@centrostudicts.it
Sito internet: www.centrostudicts.it





L’ora del vuoto e dell’assenza

2 12 2009

Non mi piace usare questo spazio per questioni personali. Ma glielo devo.

Poco fa è scomparsa una delle persone più importanti della mia vita. La sua importanza l’ho capita tardi, con gli anni. Non è un genitore, ne’ un’amica in senso stretto. Qualcosa di più, forse. Sicuramente diverso.

E’ stata un’insegnante di tanti anni fa.

Mi ha insegnato tanto. La correttezza nei confronti degli altri e con se stessi. La coerenza dei modi e delle idee. La musica…. la musica…. Mi ha insegnato ad amare e ad ascoltare i testi e la loro potenza (nel 1984 mi spinse ad andare “fino a Roma” ad ascoltare dal vivo il mio primo concerto di Jackson Browne).

Mi ha insegnato ad essere curioso. A sforzarmi di capire il mondo ed il perchè delle posizioni diverse. Sempre col sorriso sulle labbra. Mi ha insegnato che la vita è bella anche quando le cose vanno male  e che nella Storia ci sono tante risposte.

Ultimamente, già malata, aveva lasciato l’insegnamento ed aveva scoperto Facebook.

Con altri amici, all’inizio pensavamo fosse uno scherzo di qualche alunno. Ma ricevevamo spesso dei messaggi mirati. A distanza di anni ci ricordava uno ad uno. Centinaia, migliaia di persone…che tutte tutte tutte con le stesse parole, con lo stesso affetto, con lo stesso amore…rispondevano sulla sua bacheca di Facebook. Non ho mai visto nulla di simile…

Mi aveva detto che mi seguiva da tempo silenziosamente e che le mie fotografie ed i racconti di viaggio la facevano viaggiare come avrebbe voluto…. Le dissi che dopo tutto quello che mi aveva insegnato…toccava a me farle compagnia…. Mi inviò un messaggio intriso di una lacrima.

Ed ora sono qui a piangere come uno stupido davanti ad una maledettissima tastiera. Stamattina, maledetto facebook, era apparso in bacheca un reminder automatico di facebook “Di’ ciao a Grazia”. E dopo qualche ora ricevo la telefonata di un amico “è morta Grazia”.

Sì, ora mi ritrovo qui come uno stupido e non mi resta che salutarla qui…

Ciao Grazia.

Questa canzone è anche per te.

Antonio





(my) travel music playlist

7 10 2009

Torniamo a parlare di musica da viaggio.

Ipod sempre con me quando mi muovo e quindi anche in viaggio. Negli anni ho accumulato diversi ipod (e, prima, walkmen e cassette varie). E’ sempre stato un mio pallino fare, all’inizio di ogni mese, una playlist tematica con la musica che preferisco ascoltare in quel periodo. Ovviamente lo stesso vale per ogni viaggio.

Le scorse playlist di musica che sostenga, alimenti, invogli un viaggio – o che semplicemente sia bella da ascoltare – sono state sempre accolte con divertimento. Quindi continuiamo…

Metto l’ipod in modalita’ shuffle e vediamo cosa tira fuori…

Josh Turner, Would You Go With Me. Molto molto bella. Un bel country che dedico a chi si mette in viaggio, a chi ama le nuvole e chi cerca un lieto fine. Il video e’ tenero…

Due canzoni di Amos Lee: Night Train (per apparenti motivi) e Southern Girl (perchè l’immagine iniziale della strada che comincia a muoversi sotto i piedi è magnifica)

Qualsiasi canzone di Keith Urban è splendida per qualunque viaggio:

Ora un po’ di nostalgia con i Creedence Clearwater Revival. Long As I Can See the Light, per salutare al momento della partenza. Forse senza ritorno. Struggente e intensa:

E questa. Mi piace particolarmente e mi ricorda un bellissimo film, Elzabethtown, E’ My Father Gun di Elton John. Da brividi la scena del viaggio in auto attraverso gli Stati Uniti, seguendo e ascoltando un percorso musicale attraverso luoghi e ricordi… Per chi piace abbinare ricordi a canzoni.

Amo tutto di Jackson Browne. E ovviamente anche questa sua recente Going Down to Cuba (per non indulgere nei suoi classisi ovviamente…)

Bene, per ora è tutto. Ne avete da ascoltare…

Buon divertimento, buon viaggio

A

PS AGGIORNAMENTO.

Flashback

Due canzoni di Lyle Lovett.

La prima, This Old Porch, l’ascoltai tanti anni fa, in Canada, proprio sulla veranda (porch) di un’amica che credo stia (anche se faticosamente) leggendo quetso blog. Sta combattendo una battaglia molto brutta e le sono ogni giorno vicino… Questa è per lei:

Dopo qualche giorno, invece, arrivò quest’altra…

…e rimase incastrata tra le mie dita sulla chitarra….





Prinias

29 09 2009

Non credo nella magia, ma credo nella magia di alcuni luoghi.

Non credo nella magia dei viaggi, ma credo nei viaggi nei quali si avverte magia.

Anni fa ho vissuto a Creta. Alcuni di voi mi seguono sin da quei tempi. I tempi dello sperduto villaggio di Petrokefalo, per intenderci. Poche case per ancor meno anime (55, in diminuzione) ed una collocazione non certamente…centrale nell’isola…

Ma era il mio villagio e ci stavo benissimo.

Scoprii un luogo magico un giorno. Alla base di una collina isolata (che sovrastava una vallata di olivi magnifici) c’era un unico albero con, ai suoi piedi, una sedia di paglia. Giuro, una sola sedia appoggiata al tronco del solo albero. Sempre vuota.

y1p10k3cuxwPtiUqCCQeqDtJEFaxxD3nSxsfru1o-40r4bNSZV8Zq9Zoaqd5HFqMd296foZhqSGWao[1]Seguendo un sentiero in salita, si cominciava a scorgere – da lontano – una chiesetta bianchissima, proprio in cima alla collina. Scarpinata niente male.

y1ploUvB4czhRvq3dNlvmK3ZeIwtv7K_0Rfltj0fo6OddgoApOQt1eqqbBTy6I6SRITBWbII6yaWAo[1]

Ma una volta arrivati lassù…beh…avreste dovuto esserci. Vento fortissimo, totale solitudine, chiesetta linda ma sempre sempre sempre deserta. Ma le candele sottili erano sempre accese…

Ebbene, divenne il mio luogo magico. Una sorta di rifugio dove far decantare lo stress e “parlare” al vento (più di quello che già faccio abitualmente).

Ricordo che una volta persi il parasole di un obiettivo. Me ne accorsi la sera, a casa. Tornai lassù, senza in realtà cercarlo, e lo trovai, ripulito, posato proprio dentro la chiesetta, in bella vista. Non ho mai saputo chi fosse passato da quelle parti e sono certo di non averlo perso lì dentro…. Strano 🙂

Mamma mia, quanto mi manca Prinias.

prinias landscape





Alla fine di un viaggio…si riparte

23 09 2009

Vi ho detto che si viaggia in tanti modi diversi. In luoghi lontani, dietro l’angolo, nelle memorie, nei sogni di altri e nei libri. Si viaggia per diletto, per curiosità, per sfida, per noia, per emulazione, per egosimo, per riempire un vuoto.

Questo blog mi è servito a capire l’essenza del viaggio e condividerla con voi. Sono certo che sia servito più a me che a voi (che in fondo vi sarete annoiati a viaggiare nelle mie memorie e nei miei racconti, ma tant’è…).

Ultimamente ho fatto il viaggio dei viaggi: quello che si compie dentro se stessi. Un periodo nuvoloso che ha suggerito un approccio aperto ad un viaggio introspettivo. Sono partito come se dovessi partire per un normale viaggio: con mente aperta e curiosa, senza aspettarmi niente ed augurandomi di imparare qualcosa.

Credo di aver toccato il termine di quel viaggio e di essere ritornato in superficie. Ho mappato la strada ed ho lasciato tante briciole per ritornare al punto di partenza. Per non perdermi. Ho fatto foto con la mente e scritto gli errori commessi. Ho saldato i conti in sospeso e ne ho riaperti altri. Insomma, ho tracciato una strada.

Ed ora si riparte. Ci sono tanti viaggi da fare; sicuramente non saranno intensi come quest’ultimo ma…ne vedrete delle belle.

Sono tornato. E che musica sia!

A





Cosa succede quando si viene sempre seguiti da nuvole?

21 09 2009

Questo

inseguito da nuvole (AA)

inseguito da nuvole (AA)

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Nel 1923 il grande fotografo Stieglitz terminò ed espose una sua ricerca sulle nuvole che chiamò “Equivalent”, termine che per Stieglitz significa “equivalenti alla mia visione di vita” ovvero “Il caos del mondo e la sua relazione con questo caos”.

Già…

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