[da ascoltare obbligatoriamente, l’inno dei Carabinieri: LA FEDELISSIMA, suonata dalla loro banda]
Lasciatemi fare gli auguri all’Arma dei Carabinieri che oggi festeggia il 195° annuale della sua fondazione.
E’ una delle poche cose davvero serie rimaste in Italia. E non lo dico solo perchè le sono particolarmente legato.
Fateci caso, ovunque, ovunque, ovunque i Carabinieri sono amati e rispettati. La loro presenza è scontata come lo è il Colosseo a Roma o il Vesuvio a Napoli. Se pensi a Pinocchio, pensi ai due Carabinieri. Se pensi ad un paesino sperduto di montagna, pensi che non possono mancarare un parroco, un medico condotto ed un maresciallo dell’Arma. E così via.
E poi tutte le simpatiche barzellette (delle quali loro stessi sono i primi a ridere). ..
A proposito, sapete da dove nasce la famosa barzelletta dei Carabinieri che vanno sempre in coppia perchè uno sa leggere ed uno sa scrivere?
Beh, quando nel 1814 il Generale d’Armata Giuseppe Thaon di Revel mise a punto il “Progetto d’Istruzione Provvisoria per il Corpo dei Carabinieri Reali” fu stabilito che gli arruolati fossero scelti tra quanti sapessero almeno leggere e scrivere. Cosa che per quel tempo, immaginate bene, era piuttosto rara…
Ed è così che una connotazione, per così dire, elitaria e singolare divenne, nell’immaginario popolare, trasformata, piano piano e bonariamente, in segno distintivo ed ironico.
Quante ne hanno viste e passate i Carabinieri.
Evviva loro.
Antonio
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