Due Panda nel deserto: Sahara Ramble!

18 12 2009

Vi segnalo una spedizione molto particolare. Due Panda nel deserto. Ossimoro? Boutade di fine anno? No, proprio due Panda. Macchine, intendo!

Negli scorsi giorni, infatti, è partito da Genova il  Sahara Ramble, il viaggio che vedrà due Fiat Panda 4×4 avventurarsi tra i deserti africani: i paesi che saranno visitati sono Tunisia, Algeria, Andalusia, Marocco, Sahara e Mauritania, per un numero altissimo di chilometri percorsi.

Alla spedizione partecipano  i due piloti Pierluca Rossi ed Enrica Rabacchi, viaggiatori esperti e videomaker sempre pronti all’avventura che racconteranno la loro straordinaria esperienza sui social network di Fiat: attraverso update (su Facebook e Twitter), fotografie (su Flickr), podcast e video (su YouTube) conoscerete tutte le loro peripezie e i lettori potranno suggerire mete e scrivere le loro impressioni.

La squadra è completata da due Iveco Massif e Daily 4×4. 
Insomma, ecco i dati: quattro vetture Fiat, sessanta giorni di viaggio iniziati il 16 Dicembre 2009 e che termineranno il 20 Febbraio 2010, 30 località da visitare.

Per finire, ecco il sito ufficiale di Sahara Ramble, costantemente aggiornato (http://www.sahararamble.com/#/home)

Buon divertimento!

Antonio





JUMP! Saltate, saltate, saltate!

1 04 2009

[consiglio musicale Ying, per non ascoltare il solito Van Halen: JUMP AROUND dei Limb Bizkit]

[consiglio musicale Yang: JUMP TO IT di Aretha Franklin]

Mi hanno chiesto che fine ha fatto il progetto dei “salti in giro per il mondo”. Beh…come dire…non è…saltato. 🙂 Ha i piedi fermi a terra ed è pronto a ricominciare a saltare.

Questa volta, però, ho bisogno di voi. Prendete la macchina fotografica, appoggiatela a terra, cercate di usare un grandangolo (per quanto possibile) e scattate…. 🙂

Non devono necessariamente essere scatti “in giro per il mondo” (anche se, per la verità, me ne stanno arrivando diversi davvero carini). Basta che riusciate a contestualizzare i vostri luoghi, saltandoci davanti.

A volte, quella che risulta essere la solita noiosa immagine da cartolina, può essere rivitalizzata e “democratizzata” sdrammatizzandola con un bel salto. Perchè no?

Proviamo?

Le foto migliori, ve lo prometto, saranno stampate e pubblicate. Qui e, vediamo, magari con maggiore risalto… Ma non vi svelo ancora tutto 🙂

JUMP in Cape Town (quartiere malese di Bo Kaap)

JUMP in Cape Town (quartiere malese di Bo Kaap)

Insomma, buon divertimento e….buoni salti!

Antonio





Seconda parte: (da un vecchio post) Cosa mi disse l’indovino

10 03 2009

[consiglio musicale Ying: ONLY A MATTER OF TIME dei DREAM THEATER]

[consiglio musicale Yang: THE TIME IS NOW dei Moloko]

Ed ecco la storia degli incontri con gli indovini….  Riporto testualmente così come lo scrissi sul vecchio blog. Quindi mi scuso preventivamente per eventuali errori, refusi, brutti caratteri. Tutto segno del passare del tempo… Non rileggo mai quello che scrivo. Lo scrivo di getto, così come viene. A quel tempo scrivevo con un pennino su un vecchio palmare.

Antonio

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19 settembre

Un indovino mi disse…

…un sacco di stronzate. Mentre un altro mi ha letto la mano e mi ha fotografato per il suo blog.
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Cosa avrebbe fatto Terzani al mio posto? Cosa avrebbe detto? Si sarebbe messo a ridere, probabilmente. Oppure avrebbe preso lo spunto per una sensibile analisi dei tempi che cambiano. Anche per gli indovini.
 
Attendevo l’appuntamento con l’indovino, Mr Chan, da due giorni. Con un misto di curiosità, anticipazione, scetticismo. Ma, tutto sommato, non mi attendevo granchè.
 
Ho lasciato una riunione di lavoro un po’ in anticipo per salire in camera e cambiarmi. Ingenuo. Non volevo dare all’indovino alcuna indicazione sullo status e sulla professione.
Verso le 2 squilla il telefono della camera. Era la proprietaria del ristorante dove si sarebbe dovuto tenere l’incontro (le avevo dato i miei recapiti; errore) che mi ricorda l’appuntamento, dicendomi che l’INDOVINO è arrivato un po’ prima… Sì, a lettere maiuscole. Era proprio questa l’impressione.
 
Tutto emozionato chiamo un taxi e mi precipito sotto la pioggia (comincia la stagione dei monsoni, caldo umido e acquazoni pomeridiani) all’appuntamento.
 
Appena dentro il ristorante mi viene in mente una scena di un famoso film trash degli anni 80 dove  un paziente chiede ad un infermiere
“Che ce sta il dottore?”
e l’altro “Ce sta, ce sta….Ce sta er dottoriiino!”
e un altro infermiere, a bassa voce: “Mo’ so’ cazzi sua…”
 
Strano vero? Mi è venuta in mente questa scenetta. In effetti non tanto strano. Davanti a me c’era lui. O professo’, l’indovino.
Un ragazzetto stravattacato su un divano, intento a bere un the freddo con la cannuccia e a mandare sms con due cellulari. T-shirt da “giovane d’oggi”, capelli lunghi, occhiali e due orecchini.
 
Wow. Avevo trovato il mio primo indovino!
 
(di nuovo quella scenetta….”mò so’ cazzi sua…”).
 
Deve aver notato una certa delusione nel mio sguardo, nonostante cercassi di dissimulare adeguatamente, ordinando un the verde.
La seconda delusione è stato il…diciamo metodo divinatorio. Niente lettura della mano, data di nascita (avevo persino fatto mente locale, prima, sulla mia orientativa ora di nascita!). No, solo…una specia di…tarocchi!
 
Sì! Sì! Sì! Mi sono fatto fare i tarocchi da un ragazzetto cinese! Come fossi un qualsiasi turista gonzo a Roma a piazza Colonna! Roba da morire dal ridere. Immagino Terzani che, osservandomi da lassù, si sarà messo le mani tra i capelli bianchi facendosi una grassa risata! AH! AH! AH!
 
Non mi ha messo particolarmente a mio agio all’inizio anche se poi si è progressivamente sciolto. E’ toccato a me farlo sentire a suo agio. Roba da matti.
Il contenuto della conversazione è stato prevedibile. Immagino che mi abbia detto le solite cose che si dicono in questi casi. Avendo chiesto la prima cosa che mi veniva in mente (qualche informazione sul lavoro) mi ha detto che sono “uno che ha in mente di cambiare lavoro e che dovrei mettermi in proprio. Ma non adesso, tra un po’. Devi pianificare bene il passaggio in proprio. Magari con uno o due partner. Tra giugno e novembre prossimi”.
 
Ma come si permette ‘sto pischello, ho pensato, di darmi questi consigli. A me! Bah.
 
Eppure. Eppure, dopo un po’, entrando in dettagli decisamente più personali ha centrato il bersaglio. Non so come abbia fatto, ma in almeno due o tre occasioni lo ha fatto. Non solo quando ha detto che dormo male perchè ho la mente sempre in movimento. Questo è facile. Ho spesso le occhiaie…. Ma in altri aspetti della mia vita.
 
Ad ogni modo, non mi sentivo del tutto a mio agio e ho cominciato a chiedergli di lui e di quando ha imparato a leggere il futuro. Mi ha detto che ha scoperto di avere questo talento dieci anni fa a Taiwan, quando studiava lì (ma allora è più grande di quello che sembra…) e che ora lo fa ogni tanto quando glielo chiedono.
 
Avevo voglia di finirla lì e quindi gli ho chiesto di dirmi solo se ci fosse stato qualcosa che avrei dovuto sapere. Anzi no, ho detto, forse preferisco non sapere. E lui… “Ha ragione, sono d’accordo con te. Anch’io sono convinto che non si debba conoscere il futuro. Il futuro è solo una possibilità. Le carte ti indicano una possibile strada. Non ti fare influenzare…”
 
Forse è stata l’unica cosa sensata che mi abbia detto e che me lo ha fatto un po’ rivalutare.
Dopodichè avevo una voglia matta di tecnologie, di grattacieli, di Internet, di cellulari (divertente il momento nel quale abbiamo entrambi sistemato sul tavolo tutti i nostri cellulari, come deponendo le armi!).
 
E me ne sono andato ringraziandolo per i preziosi “consigli sulle mie possibilità future”.
 
La prima esperienza si era rivelata una piccola farsa.
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Mi rendo conto che questo post è già tanto lungo ma credo che forse ne valga la pena. Io stesso mi sto divertendo a scriverlo.
 
Dicevo, me ne sono andato piuttosto deluso.
Dopo un giro tra le bancarelle di Chinatown, il mercato del pesce che cominciava ad animarsi, ed un bel tempio taoista, ho preso il primo taxi che ho trovato. Ho cominciato a chiaccherare con l’autista, un ragazzo hindu, anzi tamil, di nome Shashi. Ho appuntamento con lui domani mattina per andare alle grotte Batu, fuori Kuala Lumpur. Pare sia un dei posti più sacri per la comunità indiana della Malesia. Dopo un’ascensione di 272 scalini tra vegetazione tropicale si arriva ad un tempio hindu molto antico. Ha detto che mi accompagna volentieri così avrà l’occasione di pregare in quel tempio “molto potente”….
 
Mi sono fatto lasciare in un altro mercato dove…mi sono imbattuto in un altro indovino! Questa volta sembrava una cosa più seria. Forse anche troppo. Un posticino piccolo piccolo, nel quale esercitava il “famoso” Maestro Tan. Esperto di geomanzia e lettura del volto e della mano.
Periodo di saldi! Prezzi stracciati sui servizi del Maestro! Lettura della mano a soli 68 ringit! Meno di 25 euro. Un affare, come resistere.
Sono entrato per prendere un appuntamento temendo di non avere chances (c’era tanta gente, tante famiglie in attesa). Stranamente il Maestro ha voluto ricevere me prima di tutti gli altri…
 
Tipo simpatico, allegro, piccoletto, cinesissimo. Uno “scienziato” dell’arte divinatoria. Devo dire che mi ha messo subito a mio agio, spiegandomi tutto. Come si mostrano le mani (mai col palmo in alto all’inizio) e cosa significano le linee e la forma della mano, etc.
 
Ecco, lui, al contrario dell’altro mi ha colpito. Non ha chiesto niente della mia vita. Niente di niente. Ma ha sorprendentemente imbroccato alcuni tratti caratteristici del mio carattere
“Hai un’enorme curiosità, che ti spinge a provare tutto. Vuo scoprire, imparare, studiare. Non necessariamente sui libri. Ma con i tuoi occhi…” (la mia macchina fotografica, ho pensato subito…I miei occhi….). E così via.
“Hai un problema al fegato che ti fa dormire male. Non serenamente. Hai la mente sempre in costante movimento anche quando dormi.”.
 
E poi mi ha dato la mazzata, ma con il sorriso sulle labbra. Lì ho immaginato Terzani, su una nuvoletta in India, che mi dice “Tiè, adesso toccat a te, bischerone che non sei altro!”.
 
“Tra i 41 e 43 anni devi fare molta attenzione. Rischi un incidente di macchina se non stai attento. Mi raccomando, non bere prima di guidare e fai molta attenzione! Passato quel periodo, la tua vita sarà lunga, arriverai a 85 anni”. Gli ho detto che non mi importa di diventare tanto vecchio, preferisco vivere meno ma intensamente e serenamente. Senza diventare di peso per nessuno. Mi ha guardato per qualche attimo ed ha sorriso. “Fai attenzione…”, ha detto. E siamo passati ad altro.
 
E’ entrato anche lui un po’ più nel privato, meravigliandomi per le coincidenze…. Ma, appunto, saranno state sicuramente solo coincidenze.
 
Alla fine, prima di congedarmi, una volta sciolto il ghiaccio abbiamo parlato di…calcio! Qui tutti sono pazzi per l’Italia che ha vinto il mondiale. E, sorpresa sorpresa, si è fatto portare da una sua assistente una rivista che pubblica lui stesso. Me l’ha regalata, una volta autografata ovviamente (di sua spontanea iniziativa, badate bene)…a dimostrazione dei suoi poteri.
Ben prima dei mondiali aveva pronosticato la vittoria dell’Italia! Giuro! Lo ha scritto!
 
Quell’uomo era adorabile. Non fosse stato un indovino avrebbe potuto essere un ospite fisso di…non so…Porta a Porta…Buona Domenica.
 
Dulcis in fundo. Foto ricordo!!!! L’ha chiesta lui stesso! E va bene, facciamo una foto. Col migliore sorriso a disposizione, date le circostanze.
E mi ha anche confidato l’uso che ne farà…per il suo…BLOG!
 
L’indovino ha un blog! Non appena la pubblicherà ve lo farò sapere. Ho la sua email.
 
Chissà, magari fa anche consulti online…
Volete provare?
 
A