Invito al viaggio

16 12 2010

Sono in treno. Niente di che, giusto verso Firenze.

Mi e’ capitato di acquistare un vecchio libro del 1926, di Paolo Monelli:
“Viaggio alle isole freddazzurre. Da Oslo a Hammerfest, Capo Nord e Spitzbergen”

E’ ingiallito, ha molte pagine danneggiate e contiene vecchie foto in bianco e nero inserite su fogli di carta fotografica.

Bellissimo. Lo sto appena cominciando ma gia’ esordisce con un “invito al viaggio”…

“Cosi’, o Signori, vogliamo ricominciare a viaggiare, se si può. Ignorare, dei paesi dove andiamo, ministri e regi e partiti in combutta o in faida, o almeno vederne solo quello che e’ pompa e cerimonia; abolire quella frettolosa prima visita al telegrafo, agli ufficiosi, al nostro rappresentante diplomatico, tanto gentile sempre, poveretto, ma tanto guasta idee, che v’indirizza subito al grande albergo più pescecane e al politico più noioso; e guardare una volta tanto, le donne il cielo le osterie le lapide latine nei cimiteri smessi.

Viaggiare nella diligenza, voglio dire quella dell’anima, visto che quelle altre, dove esistono, si chiamano autobus e puzzano dentro e fuori; tenne come modello e autore davanti agli occhi, verbigrazia, l’epistola di Orazio che va a Brindisi o il Viaggio sentimentale”

E continua…

Che dire…un ottimo compagni di viaggio

A





Beirut

28 11 2010

Va bene Shoot4change, vanno bene le homepage su La Repubblica.it …ma quando viaggio e’ qui che vengo.

Sto partendo per Beirut.
Sono curioso di “capire” la linea verde. La zona si frontiera culturale che ha causato la guerra civile.

In realtà vado per seguire una storia in un centro di salute mentale gestito da medici senza frontiere in un grande campo profughi….

Vedremo

A





Back to Cairo

25 10 2010

Sveglia all’alba sul Nilo. Già ieri sera, dopo due ore di traffico dall’aeroporto all’hotel, e’ aumentata drammaticamente la voglia di mercatini di Natale in Norvegia…

L’alba al Cairo non e’ silenziosa. E’ luminosa, colorata ma mantiene una coltre di foschia a coprire la sporcizia di una città, altrimenti, e comunque, affascinante.
Seppur alto sul livello della strada, mi sono svegliato (avendo lasciato le finestre aperte) con i richiami alla preghiera delle tante moschee qui vicino.

Cairo e’ una città dannata, persa, totalmente ed irrimediabilmente fuori controllo. Non trovo estremamente piacevole venirci e rimanerci. Ma ha un fascino ed un magnetismo incredibile.

E oggi pomeriggio ritorno alla Citta’ dei morti e, probabilmente, a Zaballen, la città immondizia. Ma questa e’ un’altra storia….

…che ovviamente vi racconterò.

A





Sorvoli

1 10 2010

In volo verso il Cairo. Di nuovo.

Rifletto sul fatto che,semanticamente, il volo distragga più del…”sorvolo”. Ne parlai parecchio Tempo fa, ricordate? Il “passatempo del viaggiatore” in aereo. Tirare un alinea verticale, a piombo, sul punto esatto del sorvolo ed immaginare la vita laggiù.

Lo faccio adesso e, buffo, mi trovo proprio sopra…Creta.

Creta. Il blog, le foto, il Circolo dei viaggiatori. E’ cominciato tutto li’. E non ci torno da anni….

Creta. Ok, giochiamo. Cosa sta succedendo li’ sotto? Zoom
Ancora zoom. Heraklion. Zoom, sud. Voutes, Petrokefalos. Agioklima, Casa.

Mi vengono in mente nomi che non ricordavo da tempo: Manolis, Demos, Xaris, Niki, Antonis. Chissà il vecchio Antonis se e’ sempre seduto al café Neio come ogni giorno. Immobile sul ciglio della strada. E chissà se Manolis e’ al lavoro nella sua stazione di servizio, conservando gelosamente la sua preziosa Raki nel retro.

Più tardi si vedranno tutti dal macellaio di Voutes per raccontare quel che e’ successo durante il giorno: niente di nuovo.

E chissà se anche loro stanno giocando allo stesso gioco, ma a ruoli inversi.
Vedono questo aereo che vola verso sud e immagino le vite a bordo. Chi siamo, dove andiamo, cosa andiamo a fare dovunque siamo diretti…

Buffo sorvolare Creta dopo tutti questi anni

A





High in the Highlands #2

16 08 2010

Inverness – lago di lochness

Prima giornata grigia; turisti affacciati dai resti di antichi castelli per avvistare la visione di un mostro immaginario. Non e’ vero ma ci credo. Chissà

Suonatori di cornamusa colorano il cielo grigio
Mentre la navigatrice Silvia (Tom Tom) continua a non imbroccare una pronuncia giusta





High in the Highlands #1

14 08 2010

Primo giorno nelle highlands

Devo iscrivere Silvia (la voce guida del mio tom tom) ad un corso di inglese. La sua pronuncia delle strade di Aberdeen e dintorni sono letteralmente fuorvianti…

—–

Giornata passata al Castello di Dunnottar (dove, incidentalmente, Zeffirelli giro’ Amleto nel 90) e lungo la costa a sud di Aberdeen.

Se passate da queste parti fermatevi a Catterline. E’ un minuscolo assembramento di case tradizionali ( in maggior parte pescatori) con una straordinaria taverna, il Creel Inn http://www.thecreelinn.co.uk/

Assaggiate la zuppa di granchi appena pescati (il porticciolo e’ a pochi passi)

Vorrete ritornare

A





E improvvisamente sono le Highlands

12 08 2010

E improvvisamente la strada ricomincia a muoversi sotto i tuoi piedi e ti accorgi che domani sarai nelle Highlands scozzesi…

Viaggio programmato ma non preparato. Meglio così… In borsa quel che basta: jeans, giacca a vento, ombrello, ipod, macchina fotografica (e tanti obiettivi), tanti luoghi comuni.

O meglio, luoghi NON comuni ma visti ed immaginati centinaia di volte.

Suggestioni già provate e che non vedo l’ora di sperimentare con i miei occhi: dai castelli su ripide scogliere, a ruderi di antichi monasteri, dal verde dei prati dell’isola di Skye al sudore nei pub quando fuori piove. Dalle tracce dei vichinghi al salmone di Aberdeen.

Vedremo. Vedrete

Antonio

 

E non poteva mancare un po’ di musica a tema. Il titolo è “Traveller” (!!!) ed è suonata da Shaun Lochalsh





C’è vita tra i morti (al Cairo)

5 07 2010

 Durante una delle mie ultime visite al Cairo, ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere una fantastica ONG italiana, LIVE IN SLUMS che opera in alcuni tra i più problematici slums del mondo.

(photo: Antonio Amendola)

Come la città dei morti al Cairo, in questo caso. E’ il cimitero monumentale del Cairo ed è attualmente abitato da circa 800.000 persone che hanno occupato le cappelle funerarie adibite alla sepoltura dei defunti, rendendole loro abitazioni permanenti.

(cliccate per la galleria fotografica)

Pur essendo classificato al diciannovesimo posto nella lista degli slums più grandi del mondo (di cui ben quattro sono al Cairo), si svincola dalle caratteristiche più tipiche degli altri per il particolare fenomeno di co-abitazione fra vivi e morti, oltre che per la grande valenza storico-architettonica del luogo che lo rendono un caso unico al mondo.

Le bidonville sono totalmente assenti, i nuclei abitativi non sono sovraffollati e il cimitero ha un impianto ordinato e riconoscibile.

L’aridità del clima e il terreno privo di umidità hanno reso questi luoghi salubri a differenza degli altri luoghi cimiteriali. Tuttavia “vivere in una tomba” rappresenta una condizione di assurdità e tabù per il resto della città cairota, che vede il cimitero come l’estremo e degradato margine della città.

Molte aree sono state irrimediabilmente compromesse da sgombri e demolizioni, lasciando campo a nuove e redditizie speculazioni edilizie.

Il luogo è stato stigmatizzato dalle autorità come posto pericoloso e con un alto livello di criminalità, per questo inaccessibile ai turisti e spesso anche agli studiosi.

(clicca per la galleria fotografica)

Già nel XIV secolo esistevano abitazioni-tomba usate dai più bisognosi per ripararsi. Con l’esplosione demografica e il fallimento delle politiche di edilizia popolare, una moltitudine impressionante di poveri urbani e masse rurali, ha occupato abusivamente le camere mortuarie e le piccole stanze costruite originariamente per ospitare i pellegrini e i guardiani dei mausolei.

Vi ho voluto parlare (velocemente) di questo posto, perchè con la mia Shoot 4 Change elaboreremo delle proposte pratiche e delle iniziative da svolgere in collaborazione con i volontari di Live in Slums per attuare ancora una volta un approccio estremamente pratico alla “fotografia sociale” che non sia semplicemente l’andare a “fare foto” o a raccontare una storia di forte impatto. La fotografia può, e deve (a nostro avviso), avere un ruolo propositivo ma anche realizzativo di iniziative pratiche a favore di un cambiamento sociale. Allora, che ne dite? Vi unite a noi? Stiamo pensando di realizzare un workshop molto pratico nella ( e per la ) Città dei Morti nei prossimi mesi (ma non prima dell’autunno/inverno).

Scrivetemi per dirci se siete eventualmente interessati, cosi’ sara’ più facile organizzare e pianificare il programma.

Antonio

(clicca per la galleria fotografica)





Avevo dimenticato…

22 02 2010

…quanto fosse eccitante uscire da un aeroporto e sbattere contro una parete d’arica calda ed umida quando a casa fa freddo.

….quanto fosse intrigante sperdersi per un mercato ascoltando le voci dei passanti e i suoni della vita di tutti i giorni

…quanto fosse divertente rimanere bloccati nel traffico del Cairo godendo della vista della smisurata umanita’ che cammina incessantemente

…le facce del suk El Khalili

Avevo dimenticato quanto fosse bello viaggiare

Antonio





Due Panda nel deserto: Sahara Ramble!

18 12 2009

Vi segnalo una spedizione molto particolare. Due Panda nel deserto. Ossimoro? Boutade di fine anno? No, proprio due Panda. Macchine, intendo!

Negli scorsi giorni, infatti, è partito da Genova il  Sahara Ramble, il viaggio che vedrà due Fiat Panda 4×4 avventurarsi tra i deserti africani: i paesi che saranno visitati sono Tunisia, Algeria, Andalusia, Marocco, Sahara e Mauritania, per un numero altissimo di chilometri percorsi.

Alla spedizione partecipano  i due piloti Pierluca Rossi ed Enrica Rabacchi, viaggiatori esperti e videomaker sempre pronti all’avventura che racconteranno la loro straordinaria esperienza sui social network di Fiat: attraverso update (su Facebook e Twitter), fotografie (su Flickr), podcast e video (su YouTube) conoscerete tutte le loro peripezie e i lettori potranno suggerire mete e scrivere le loro impressioni.

La squadra è completata da due Iveco Massif e Daily 4×4. 
Insomma, ecco i dati: quattro vetture Fiat, sessanta giorni di viaggio iniziati il 16 Dicembre 2009 e che termineranno il 20 Febbraio 2010, 30 località da visitare.

Per finire, ecco il sito ufficiale di Sahara Ramble, costantemente aggiornato (http://www.sahararamble.com/#/home)

Buon divertimento!

Antonio