Taxi,sogni e lieto fine…

12 10 2009

Ce l’ha fatta! Leonard ce l’ha fatta!

Ve lo ricorderete, forse (o, meglio, se lo ricorderà chi mi segue da prima del trasferimento qui su WordPress). Leonard era un tassista che conoscemmo a Cape Town qualche anno fa. Una persona umile, molto molto umile, ma estremamente colta e, soprattutto, curiosa. Dote che rende affascinante una persona…

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Si informava sulla “nostra” Europa, sulla “nostra” Italia, incrociando le informazioni in suo possesso e le sue (ottime) letture in proposito. Si mise a disposizione per ogni necessità. Divenne un moderno Virgilio che traduceva una società nuova e contraddittoria, dandocene delle inaspettate chiavi di lettura.

Aveva un sogno. Raggiungere la sua “fidanzata” in Irlanda…Ne era molto innamorato ma il visto era proibitivo per lui, nonostante la nuova aria in Sud Africa. Ma non si è mai arreso…

Qualche giorno fa ricevo una mail

“Hello Antonio, do you remember me? I was your driver in Cape Town. I finally made it. I live in Dublin with my girlfriend. I’m very very happy”

Non ci potevo credere…Esistono ancora i lieti fine… Ce l’ha fatta. Ha avuto la costanza di crederci e ce l’ha fatta

“Hi Leonard! I’m so happy for you! (…) Are you still driving a taxi? Are you happy Leonard?”

re:”No, but I’ll pass an exam at the end of this month. Wish me luck.  yes, Antonio, I’m very very happy. Finally”

Punto

Antonio

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e ora, se permettete, questa canzone la dedico a lui ed alla sua fidanzata:





buona notizia: in Sud Africa il vino diventa nero

27 07 2009

Ottima, ottima, ottima notizia!
Nello splendido Sud Africa, in particolare nella regione di Cape Town, uno degli ultimi baluardi bianchi è stato travolto.

(foto AA)

(foto AA)

Dal prossimo ottobre, infatti, l’azione vinicola Thandi sarà detenuta interamente dai propri dipendenti di colore che quindi, in qualità di unici azionisti, si occuperanno di tutte le fasi del lavoro.

Poco più di tre secoli fa il conquistatore olandese Jan van Riebeeck piantò in quella zona il primo vigneto dando inizio ad una delle più belle realtà vinicole mondiali (il SA è il nono produttore al mondo e, credetemi, il vino è davvero eccellente). Ed ora, dopo che i lavoratori di colore, a seguito della fine della segregazione razziale, hanno acquisito la necessaria esperienza, questa azienda…coltiva l’amore!

Sì, perchè “Thandi”, nella lingua locale Xhosa vuol dire proprio “coltivare l’amore”!

una casa vinicola nella regione di Cape Town (foto AA)

una casa vinicola nella regione di Cape Town (foto AA)

Ciò che rende degna di segnalazione questa notizia non è solo il superamento della barriera “bianca” in uno dei mercati tradizionalmente più…bianchi del mondo (a parte i vini rossi, si intende. ok ok, perdonate la facile battuta). Ma è anche il fatto che il principio guida di Thandi, in effetti fin dall’inizio pur nel periodo di partecipazione mista, è stato “investire sui gruppi di contadini più svantaggiati”, come si legge nel loro sito. Un prodotto del commercio equo e solidale, pertanto.

E come tale, il Circolo dei Viaggiatori non può non segnalarlo e raccomandarlo!

Ricordo un recente viaggio in quei luoghi. E ricordo la passione sudafricana per il vino. Notai una cultura vinicola sicuramente più diffusa che da noi. E ricordo un personaggio straordinario: un sommelier in una piccola casa vinicola, nei dintorni di Stellembosch.

il wine ambassador! (foto AA)

il wine ambassador! (foto AA)

La location era straordinaria: sulle pendici di dolci colline con scenari a metà strada tra il Chianti, la Loira e l’Irlanda. E lui…beh…sul suo biglietto da visita aveva scritto “Wine Ambassador” tanto amava il suo vino e tanta era la cura nella presentazione agli ospiti della storia delle singole bottiglie.

Che dire….viva questa diplomazia allora!

Antonio

PS date un’occhiata ai progetti sociali di Thandi





Do they know it’s Christmas? Chissà se gliene importa…

7 12 2008

Visto che, nonostante tutto, anche quest’anno è iniziato il periodo delle feste; visto che ho speso qualche minuto a rovistare tra foto vecchie e recenti di alcuni viaggi africani; visto che nei prossimi giorni non avrò molto tempo, purtroppo, da dedicare al mio blog…. ho preparato un brevissimo collage di alcuni volti di bambini che hanno incrociato la mia strada negli ultimi anni.

La canzone che ho scelto è, banalmente, la solita Do They Know It’s Christmas? Inno al buonismo imperante, che pero’ non puo’ fare a meno di chiedersi se davvero quei bambini sappiano se sia periodo natalizio. Io rilancio e mi/vi domando: gliene importa? O forse hanno altro cui pensare?

Comunque, questo video è dedicato a loro.

Antonio





Tornate indietro appena potete: suggestioni all’inizio e alla fine del mondo

21 11 2008

[QUESTO POST PRE-FINE SETTIMANA SI LEGGE ASCOLTANDO: FINIS TERRAE di Kristen Noguès]

L’annunciato, brusco, calo delle temperature mi ha fatto venire in mente, stamattina, alcune situazioni fredde nelle quali mi sono trovato. Posti estremi. Non per le temperature in se’ (tutto sommato molto miti) ma per cio’ che rappresentavano.

Riassumo, e semplifico, con due foto.

La prima, scattata a Capo Nord:

miei passi all'inizio del mondo

Capo Nord: miei passi all

La seconda, invece, scattata, pochi mesi dopo, nel lembo estremo del Sud Africa:
Passi

Passi

Alfa e Omega, davvero. L’inizio e la fine del mondo. Un lunga linea verticale che unisce due luoghi solo apparentemente distanti ma in realtà relativamente vicini e che hanno in comune la collocazione ideale all’estremo; alla fine; al confine del mondo conosciuto.
Ne scrissi a profusione sul “vecchio” blog e non lo rifarò qui per non annoiare i nuovi-vecchi amici.
Procedo, però, per immagini e ricordo che in entrambi questi luoghi “estremi” – e in comune con tutti i posti simili di frontiera – c’erano le solite indicazioni di direzione di città molto distanti. A voler ricordare, se ve ne fosse stato bisogno, la distanza fisica da tutto il resto del mondo conosciuto:
Kirkenes

Kirkenes

Capo di Buona Speranza

Capo di Buona Speranza

Non vi annoio con commenti, storie, raccontini etc.  Voglio solo rimettere a posto nella mia memoria alcune suggestioni.
Che sigillo giusto con un aneddoto divertente ma, forse, rivelatore dello spirito di un viaggiatore.
Atterrati a Kirkenes, nel Finnmark norvegese, una sonnolente cittadina sul mare di Barents al confine con la Russia, ci attendeva la notte artica. Una lunghissima, fredda, scivolosa, oscurità. Molto affascinante, a dir la verità.
Accesi, per gioco, il mio navigatore Tom Tom appena sceso dall’aereo. Evidentemente era rimasto settato sull’ultimo percorso effettuato, a Roma ovviamente.
Dopo qualche secondo, giusto il tempo di agganciare i satelliti (cosa facilissima in quella zona…), una voce ruppe il silenzio nel pulmino che ci portava in paese:
“Appena potete, tornate indietro”
e indicava la strada.
Forse è la cosa più saggia che un viaggiatore vuole sentire quando si trova in un luogo estremo: la via di casa. Magari non ha nessuna intenzione di intraprenderla. Ma è bello sapere dov’è.
Antonio