Non sono nuovo qui negli USA. Li conosco abbastanza bene, per più di una ragione.
Ma ogni volta che capito da queste parti è sempre affascinante girovagare per le strade di una qualunque città, assorbire nuovi stimoli, osservare la gente, indugiare nelle icone e provare anche a formulare nuove opinioni.
Restando nei clichè, anche questa volta – e forse piu’ del solito – non posso fare a meno di pensare che questa è una società basata sul “pain killing”. L’eliminazione del dolore, del sintomo, piuttosto che sulla cura.
Il dibattito sulla riforma dell’allucinante sistema sanitario americano sta toccando il cuore dell’impianto dei valori. Polarizza la gente come poche altre volte è successo nella loro storia.
E mi fa vedere con occhi diversi gli enormi, smisurati, scaffali dei supermercati dedicati ai prodotti farmaceutici da banco che annientano il dolor, i pain killers o pain reliefers. Tylenol, etc… per intenderci.
L’americano medio ne consuma a vagonate. Hai mal di testa? Pain Relief. Hai mal di denti? Applica uno stick per il pain relief e passerà “entro 5 minuti!”. Nei hai davvero tanto? Tylenol extra strong, lo fa passare anche ad un elefante. Uccidi il dolore! Annientalo!
Che non ti venga in mente di andare dal medico altrimenti sono dolori!
E poi è una cultura che, caso forse unico al mondo, ha dato una dignità – per così dire – etica alla guerra. Esistono guerre sbagliate, ma ne esistono anche di giuste, anzi di (sacro)sante. Basta guardare la tv o sfogliare i quotidiani per accorgersi che è tutto un War on Terrorism, War on Drugs, Crusade against Famine e così via.
Non possiamo giudicare. Non siamo ne’ migliori, ne’ peggiori. In fondo gli Stati Uniti sono un’espressione della nostra cultura millenaria che è pregna di violenza. L’abbiamo digerita e metabolizzata. Qui non ancora completamente.
Ma allo stesso tempo, camminare per le strade di Washington (dove viene ricordato a tutti che chi “comanda”, in fondo, abita una cosa non sua) e fermarsi davanti al Memorial di Jefferson…dove intorno alla sua statua sono incisi nel marmo brani della più bella Costituzione mai scritta….o entrare nella Libreria del Congresso e leggere i manoscritti di Washington o Lincoln… beh…amici miei….non so voi….ma io mi emoziono ancora pensando che tutto è cominciato lì. Con quelle semplici parole “We, the People of the United States….”
Adesso i miei pensieri e riflessioni sono leggermente ammorbiditi da un ottimo Cabernet Sauvignon di Sonora e quindi vi rimando ad altre chiaccherate.
Anzi, vi lascio con alcune immagini e suggestioni di qualche passeggiata nel tempo libero. Ne seguiranno altre.
A
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