:-) yes, he did it

5 11 2008

[E ORA, CON QUESTO POST, SI PUO’ ASCOLTARE: BLACK PRESIDENT dei Nas]

Bene, è fatta. Champagne per tutti. Anzi un bel salto per tutti. E soprattutto, un bel salto, di speranza, africano:

JUMP in Antananarivo

JUMP in Antananarivo

 

E’ stata una lunga notte. Trascorsa in parte ad una festa elettorale americano tra spillette, cappellini, bandierine, hamburger, tacos e gente distratta dai luoghi comuni; e in parte davanti alla tv. Solo il sonno ha prevalso alla fine.

Un bellissimo risveglio. Il mondo è cambiato? Oggi a Roma c’è un bellissimo sole; ieri purtroppo un povero bambino è morto schiacciato da un albero durante il nubifragio. Ieri era quasi impossibile trovare un parcheggio in centro, oggi pure. Ieri, se eri un turista americano avresti pagato metà stipendio per un cappuccino a Fontana di Trevi, oggi pure.  🙂

Scherzi a parte, un commento a caldo. Abbiamo, forse, imparato una lezione. I luoghi comuni, i pregiudizi, i retropensieri si possono vincere. I valori fondanti di una democrazia sono, alla fine, più forti di una classe dirigente fortissima. Abbiamo imparato che qualcosa si può fare.

Io non so se il mondo cambierà e non so, se lo farà, se sarà migliore o peggiore di quello scalcagnato nel quale viviamo oggi. So che però è bello pensarlo e che non costa nulla.

Sarò naif. Ma mi piace pensarlo.

Antonio

presidenti USA

[E ORA, VISTO CHE SIETE STATI PAZIENTI, ASCOLTATE QUESTA: CHANGE di David Bowie]

E accettate il consiglio, riascoltate il suo “victory speech” di Grant Park:





ATTESA (interludio)

4 11 2008

[PER AMMAZZARE IL TEMPO, NELL’ATTESA, ASCOLTATE: CHANGE THE WORLD di Eric Clapton]

Dobbiamo pur fare qualcosa nell’attesa, no? In realtà gran parte della nostra vita è spesa in attese. Si attende il ritorno di un caro; si attende l’esito di un esame clinico; si attende il fine settimana, una vacanza; si attende un lavoro; si attende il risultato di un’elezione; si attende che l’economia vada meglio, etc.

Si attende sempre. O meglio, si “tende” verso altro.

Ma bando alla filosofia spicciola.

Essendo un blog di viaggi e fotografie, mi domandavo quali scatti, passati (in attesa di nuovi, imminenti, viaggi) potessero rendere l’idea dell’attesa. Vediamo…

Eccone uno. Finnmark norvegese, molto molto al Nord, e molto molto freddo, poco più di un anno fa:

Cassetta postale

Cassetta postale

 Non so, mi fa immaginare qualcuno chiuso in una casetta, anch’essa isolata, che attende una lettera da qualche parente lontano, emigrato in terre più calde.

E magari questo qualcuno abita qui:

Finnmark

Finnmark

Un altro scatto che mi trasmette un’idea di attesa è questo:
Fortuna (tempio a Cheng Du, Cina)

Fortuna (tempio a Cheng Du, Cina)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ stata scattata in un tempio di Cheng Du, nel Sichuan (Cina).

C’erano, tra mille altre meraviglie, tre grandissimi ideogrammi, uno indicante la fortuna, uno ricchezza ed un altro salute. Il rito, se così si può chiamare, consisteva nel effettuare alcuni passi a distanza, chiudere gli occhi ed avvicinarsi agli ideogrammi (alla cieca) cercando di toccarne uno.

Vidi la scena con la coda dell’occhio e scattai al volo nel momento in cui un’anziana donna toccò questo… Chissà…forse sta ancora attendendo che si avveri.

Chiedo lumi a Paese Cina; credo significhi “Fortuna” (ma correggimi, per piacere). Se è così…

attendiamocela tutti stanotte

🙂

Antonio