Il luoghi ed i momenti del tango. Una canzone triste in una città colorata

3 09 2009

Visto che sono stato invitato, sabato, al Festival di Marsciano, ad illustrare un estratto di un reportage fotografico sulla Terra del Fuoco ed un mini set di scatti sul tango, ripropongo qui un breve clip con alcuni scatti relativi, appunto, al tango.

O meglio, alla mia idea di tango. Che prescinde da considerazioni tecniche sul ballo e sugli artisti (pur ballandolo saltuariamente).

Sono convinto che sia i colori forti, saturi, sgargianti, dei “luoghi” del tango a Buenos Aires (ad esempio, il quartiere della Boca) sia le atmosfere rallentate, retro, fumose, in bianco e nero, delle milonghe, esprimano la nostalgia di quanti abbandonarono i loro Paesi per sempre.

I luoghi della quotidianeità furono colorati per coprire, mascherare, distrarre da un’innegabile povertà. Ed i momenti della nostalgia furono mantenuti…in bianco e nero.

Non so voi, ma io non riesco ad immaginare un tango a colori. Come non riesco ad immaginare Buenos Aires in bianco e nero.

Buon tango a tutti,

Antonio

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Tango e nuvole: il tango DELLE nuvole

25 03 2009

Esistono i riempipista nel tango? Certamente sì. Me ne vengono in mente diversi ma credo il più singolare sia sicuramente quello che ormai tutti chiamano il tango delle nuvole.

Sì, continuo a parlare di tango, perchè oltre ad essere un ballo che adoro ed una musica incredibile, lo ritengo indissolubilmente legato all’idea stessa di viaggio (o turismo?). Chiunque si avvicina al tango, infatti, prima o poi è irrefrenabilmente preso dalla voglia di visitare l’Argentina. E chiunque visiti l’Argentina “tocca” anche solo marginalmente il mondo del tango.  Musica e viaggio. Di nuovo questo connubio che si alimenta reciprocamente.

Dicevamo, il tango delle nuvole. Nuvole…ecco che ritornano anche qui! Ma come! Amo fotografarle ed ora me le ritrovo anche in musica? Mi seguono….

Scherzi a parte, la storia di questo pezzo magnifico è singolare. Pur essendo uno dei tanghi più ballati nelle milonghe di mezza Europa (in Italia sono certo, per il resto dell’Europa mi fido del mio amico portoghese Augusto, vero globe trotter internazionale del tango), non è un vero tango.

E’ stato composto, infatti, da Loreena MacKennitt, nota suonatrice di arpa celtica canadese (ma di origini irlandesi). E’ stato utilizzato come colonna sonora di un film, appunto, canadese e, successivamente, portato al successo internazionale quando la famosa cantante greca Haris Alexiou lo ha cantato con un testo molto particolare.

Il testo, greco (lingua magnifica, peraltro), narra – cosa strana per un tango – una antica fiaba greca. E’ la storia di due angeli che, rapiti dalla danza di una ragazza bellissima, se ne innamorano perdutamente al punto da volerla rapire (nel testo le loro intenzioni, da quel che ho letto, sono anche rivolte a farle perdere i ricordi).

Zeus, per portare in salvo la ragazza, la trasforma in una nuvola… Una nuvoletta bianca bellissima e leggera come il tango che racconta la sua storia.

Eccolo…

ed ecco una traduzione italiana del testo greco:

Il nastro d’oro
che Nefeli, la più bella di tutta la vigna,
portava tra i capelli…
Vennero due angeli piccoli piccoli
e glielo rubarono.
Due piccoli angeli
che nei loro sogni volevano Nefeli.
Volevano nutrirla
con melagrano e miele
Perché non ricordasse più niente,
perché dimenticasse cosa voleva.
La presero in trappola
giacinti e gigli le rubarono il profumo
E gli Amorini la colpirono con le frecce
e la ingannarono.
Ma il buon dio Zeus
prese per lei l’acqua della giovinezza
la trasformò in nuvola e la disperse
perché nessuno la trovasse più.

 

Buon divertimento e…buon viaggio (musicale).

Antonio

il quartiere della Boca (Buenos Aires) - AA

il quartiere della Boca (Buenos Aires) - AA





I luoghi ed i momenti del tango: colore e bianco e nero

23 03 2009

Indossate le scarpe da tango e ascoltate…

[consiglio musicale Ying: POR UNA CABEZA di Carlos Gardel, un meraviglioso classico]

[consiglio musicale Yang: GENTE QUE SI di Carlos Libedinsky, bellissima!]

Ieri sera, in una bellissima milonga romana, ho incontrato il mio insegnante di tango. tango-00822Non ci vedevamo da parecchio tempo, per varie vicissitudini. E’ stato un bellissimo incontro che ha contribuito a riaccendere la voglia di studiare il tango e, soprattutto, a ballarlo (che si era, colpevolmente, affievolita ultimamente per pigrizia).

tango-04521Chiaccherando di possibili iniziative insieme (come si suol dire…stiamo lavorando per voi. Vedrete…) mi ha fatto ripensare ad un magnifico viaggio in Argentina dell’anno scorso. Ne parlai diffusamente sul vecchio blog e le foto, soprattutto quelle in Patagonia e Terra del Fuoco, sono un po’ ovunque (spinte in giro dal mio “sano” egocentrismo).

Mi soffermo, però, solo un attimo sul tango e sulle suggestioni ricevute a Buenos Aires. Suggestioni che poi si sono concretizzate in un concept fotografico (su Flickr, dove vi rimando se ne avete la pazienza) fondato sull’idea che il tango trae la sua origine, ed alimenta la sua anima, dalla malinconia. Declinata da e per soggetti diversi (marinai, emigrati italiani, amanti persi).

Se è vera la definizione che il tango è un pensiero triste che si balla. E’ altresì vero che Buenos Aires è una città molto colorata.  Ed ecco l’idea. Dare un volto al concetto che la malinconia degli emigrati, la nostalgia per la loro terra d’origine, lo spleen esistenziale, i dolori amorosi per le famiglie lasciate a casa….hanno trovato, a Buenos Aires, una doppia rappresentazione. tango-04591

I luoghi del tango, quindi, sono estremamente colorati. E di converso, scatti molto contrastati, taglienti, forti e vivi. Immagini del quartiere popolare della Boca, dove tutto è nato.

I momenti del tango, invece, sono in bianco e nero. Quando si attraversa la soglia di una milonga, si torna indietro nel tempo. L’otturatore della macchina fotografica si prende il suo tempo, proprio come un ocho atràs segue la voce di Gardel…. Pennellate di grigi che lasciano solo intravedere le espressioni appassionate dei ballerini.

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Insomma, le due solite facce della stessa medaglia (un po’ come i due consigli musicali di oggi).

tango-02531La malinconia non è sempre in bianco e nero. Può anche essere colorata.

 

 

Il tango è anche questo.

Antonio

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