Una foto ricordo a Lhasa

2 10 2008

[NOTA MUSICALE – questo post si legge con questa: Lhasa Chaktsul

Mi capita, ogni tanto, di ripescare foto di viaggi, recenti e non.
Ce n’è una in particolare che mi piace rivedere.
E’ questa

Interno a Lhasa

Interno a Lhasa

Eravamo a Lhasa, la capitale del Tibet, che in tibetano vuol dire “il trono di Dio”. Io, la gatta e una coppia di amici.

La nostra guida e l’autista, al termine di una faticosa giornata spesa a raggiungere un monastero piuttosto lontano (avevamo ancora le narici piene dell’intenso odore di burro di yak), ci propone una sosta a casa di quest’ultima, nella periferia di Lhasa.

Una periferia povera (non che il centro sia molto meglio, intendiamoci), costellata di casette e baracche apparentemente prive anche dei servizi essenziali. L’apparenza non ingannava. Siamo stati ospitati proprio in una di queste piccole abitazioni con bagno a cielo aperto, per consentire all’autista di salutare la propria famiglia, e in particolare il bambino avuto di recente dalla giovane moglie.

Grandiosa ospitalità, acqua fresca, frutta, the al burro di yak. Il solito cerimoniale tibetano che tanto ci ha fatto amare questa gente.

Ho scattato la foto in un momento in cui tutti si muovevano. La stanzetta era un continuo andirivieni di gente, ma quel bambino mi fissava come solo i bambini sanno fare.

Da allora mi è rimasto impresso ed è difficile dimenticarlo.

Si, questa foto mi piace proprio.

Antonio


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4 responses

2 10 2008
Godot

In Tibet non ci sono mai stata… ma mi sarebbe sempre piaciuto dopo “7 anni in Tibet” (il libro specifichiamolo… perchè anche se Brad Pitt è un bel ragazzo in quel film ha un’espressione da merluzzo lesso che ti fa venire in antipatia tutto il film)… I bambini? Spesso mi accorgo che sono l’esempio più lampante del detto “ogni mondo è paese”! Probabilmente perchè non sono ancora stati contaminati dalla spazzatura che entra nella testa di noi adulti!

2 10 2008
Antonio/Circolo dei Viaggiatori

Proprio vero

2 10 2008
Godot

A proposito di bambini… 😀 dato che in uno dei miei tanti lavori faccio l’insegnante ti invito ufficialmente a leggere il mio post di oggi (avvenimento più unico che raro) dato che parla proprio dell’innocenza dei bambini

16 10 2008
Laura

mi piace troppo ascoltare le tue storie…poi sapere cosa ci sta dietro ad una bellissima foto è emozionanante, sembra quasi di starci dentro per qualche istante.

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